Il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha annunciato un piano per un "ingente" acquisto di armi e una revisione complessiva delle forze armate della Grecia mentre continuano a salire le tensioni con la Turchia nel Mediterraneo orientale.
Mitsotakis ha detto che la Grecia intende acquistare 18 caccia Rafale, fregate ed elicotteri. Nel piano anche l'arruolamento di 15.000 militari in più e un maggiore stanziamento di risorse al settore della difesa.
Atene si trova al centro di tensioni crescenti con Ankara. La Turchia e la Grecia, entrambe membri della Nato, sono ai ferri corti sui giacimenti di idrocarburi nel Mediterraneo orientale: Ankara rivendica il diritto di sfruttare i giacimenti che Atene considera sotto la sua sovranità. E le due parti non trovano l'accordo.
Mitsotakis proprio nelle ultime ore ha accusato la Turchia di "minacciare" i confini orientali dell'Europa e di "mettere in pericolo" la sicurezza regionale. "Serve un dialogo, ma non quando avviene con la pistola alla testa".
Allo stesso tempo, l'inferno di Lesbo sembra non finire mai. Nell'isola ellenica (che si trova a pochi km dalla costa turca) sono presenti poco meno di 13.000 migranti che vivono in condizioni sovraumane.
Ma l'Europa fino ad ora ha voltato lo sguardo dall'altra parte. Dopo l'incendio dei giorni scorsi che ha devastato il campo dove erano stipati i migranti, Germania e Francia sembrano tuttavia intenzionate ad affrontare il dramma di Lesbo, l'isola che ogni giorno aggiunge un nuovo girone all'inferno.