Il governo bielorusso deve "astenersi dall'usare la violenza contro i manifestanti pacifici, rilasciare immediatamente i prigionieri politici e avviare un dialogo nazionale con l'opposizione e la società al fine di superare la crisi". Si è espressa così la cancelliera tedesca Angela Merkel in un colloquio telefonico con il presidente russo.
Putin ha ribadito lo stesso concetto espresso a Merkel anche a Emmanuel Macron: “Interferire negli affari interni della Bielorussia e mettere pressione sulla leadership (del presidente Alexander Lukashenko, ndr) è inaccettabile”.
Intanto nel Paese non si fermano le proteste contro il governo. Secondo l’analista dell’Atlantic Council (riporta Repubblica), la Marcia per la libertà è stata “come il crollo dell’Urss, trent’anni dopo”. Il leader capisce che il suo tempo è quasi finito, ma non vuole cedere.
Questa volta tuttavia le sistematiche violenze, torture e repressioni non saranno probabilmente sufficienti a salvargli la poltrona. E il volto smarrito mostrato da Lukashenko in questi ultimi giorni ha ricordato a molti quello del leader romeno Nicolae Ceaușescu pochi giorni prima della fine.