“L’agenda è chiara, e può essere realizzata. E va realizzata per tornare a crescere e per contare in Europa, e con l’Europa contare nel mondo”. Lo dice il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta riferendosi, nelle considerazioni finali, alle sfide globali che impongono di rafforzare la capacità di azione comune, unico modo “per superare l’attuale fase di appannamento”.
Poi, Panetta affonda il coltello nella piaga, elencando alcuni nodi: “Il debito pubblico è una zavorra. Per liberarsi da questo fardello servirà coniugare prudenza fiscale e crescita. I conti pubblici vanno migliorati”. E poi: “I guadagni orari dei lavoratori sono inferiori di un quarto rispetto a Francia e Germania. Quelli familiari fermi da 24 anni, altrove c’è stato un aumento di oltre un quinto”.
Tuttavia, “l’Italia non è condannata alla stagnazione ma non dobbiamo farci illusioni: la nostra economia soffre di gravi problemi”. Come, ad esempio, quello demografico. Il governatore parla chiaro e tondo: “Servono più immigrati”.