Panetta: “L’Italia spende per interessi passivi sul debito come per tutta l’istruzione”

Il Governatore della Banca d’Italia al Meeting di Rimini: in sintesi i principali nodi affrontati da Panetta

È l’impegno principale di chi governa, la missione decisiva per l’Italia: “Il problema cruciale rimane la riduzione del debito pubblico in rapporto al prodotto” dice Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, nel suo intervento al Meeting di Rimini, da dove rilancia il suo monito sulla gestione dei conti pubblici: “Un debito elevato rende più onerosi i finanziamenti alle imprese, frenandone la competitività e l’incentivo a investire; espone l’economia italiana ai movimenti erratici dei mercati finanziari. Sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo. L’Italia è l’unico paese dell’area dell’euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito è pressoché equivalente a quella per l’istruzione”.

Ecco, in sintesi, i principali punti affrontati dal governatore.

1. “La gestione prudente dei conti pubblici deve essere affiancata da un deciso incremento della produttività: la riduzione del debito sarà ardua senza un’accelerazione dello sviluppo economico. Quindi la strada maestra passa per una gestione prudente dei conti pubblici, affiancata da un deciso incremento della produttività e della crescita. Questo circolo virtuoso aumenterebbe significativamente le probabilità di successo e rafforzerebbe la credibilità delle nostre politiche, alleggerendo il peso della spesa per interessi”.

2. “Dobbiamo concentrarci sulle finalità essenziali: rafforzare la concorrenza, potenziare il capitale umano, accrescere la produttività del lavoro, aumentare l’occupazione di giovani e donne, definire politiche migratorie adeguate”.

3. “L’Unione europea dovrà avviare riforme profonde ed effettuare investimenti ingenti nei prossimi anni. Tra le riforme, ho già sottolineato l’importanza di creare una capacità fiscale comune, senza la quale l’attuale governance europea rimane squilibrata. L’idea che la UEM possa funzionare efficacemente senza una capacità fiscale centralizzata è semplicemente un’illusione, e va superata”.

4. “È necessario completare l’Unione bancaria e il mercato unico dei capitali”.

5. “Servono misure per gli afflussi regolari di lavoratori stranieri, con una gestione coordinata nella Ue”.

6. “Nella Ue serve rinnovare il ricorso a progetti di spesa comuni”.

7. “L’Europa deve investire di più nell’innovazione tecnologica, non può essere solo utilizzatore”.

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