L'agenzia di rating Fitch conferma il giudizio sull'Italia, mantenendo il rating BBB. Non cambia neanche l'outlook per il Paese che resta negativo. Scongiurato, dunque, il downgrade per i conti dell'Italia.Ma in una lunga nota si sottolinea la necessità di un cambio di passo, per superare tutte le criticità che continuano a pesare sulla situazione dei conti e dell'economia italiana.
Gli esperti di Fitch mettono intanto in evidenza come "le tensioni politiche" nella coalizione che forma il governo Conte creano un’indubbia incertezza che incide negativamente sulle politiche economiche e di bilancio. E "le differenze ideologiche tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega - si afferma - probabilmente aumenteranno queste tensioni". Al punto che Fitch ritiene che si arriverà al voto anticipato: "Non ci aspettiamo - si legge nel comunicato dell'agenzia di rating - che il governo italiano duri l'intero mandato e vediamo un aumento delle probabilità di elezioni anticipate a partire dalla seconda metà di quest'anno".
Per l'agenzia di rating una cosa è, invece, certa: una sostenibilità di medio termine dell'elevato debito pubblico italiano potrà essere perseguita "nel caso di un nuovo governo più stabile e nel caso che un orizzonte programmatico più ampio faciliti alcuni aggiustamenti di bilancio e un mix di politiche più prevedibile e di sostegno alla crescita". Invece, secondo Fitch, la politica fiscale del Paese non tenta di risolvere queste criticità con un progetto organico. Prime misure di questo esecutivo (come il "Decreto Dignità") sono considerate addirittura controproducenti per la crescita.
L'Italia, tuttavia, mantiene dei punti di forza: l'economia diversificata, il reddito procapite medio, al punto che l'indebitamento delle famiglie si conferma tra i più contenuti al mondo. Il debito, che pure è molto elevato, conserva una scadenza media "relativamente favorevole" (6-7 anni) ed è “protetto” dall'appartenzenza del Paese all'Unione monetaria.
In questo quadro tutto luci e ombre, Fitch prevede una crescita del Pil dello 0,3% nel 2019, in calo dallo 0,8% del 2018, con una crescita degli investimenti che si è ridotta dello 0,4% rispetto al 3,8% dell'anno scorso. Si riducono i "margini di manovra per una politica fiscale anti-ciclica".