L’economia italiana è in difficoltà. E fin qui nessuna novità. Ma l’Istat ammette che l’ipotesi fatta solo pochi mesi fa appare adesso come preistoria. A novembre l’Istituto aveva stimato una crescita per il nostro paese pari all’1,3%. Sei mesi dopo le previsioni sono scese allo 0,3%.
Nell’anno corrente, la domanda interna al netto delle scorte fornirebbe l’unico contributo positivo alla crescita del Pil (0,3 punti percentuali), mentre l’apporto della domanda estera netta e quello della variazione delle scorte risulterebbero nulli.
E non è tutto qui. L’attuale scenario di previsione è caratterizzato da alcuni rischi al ribasso rappresentati da una ulteriore moderazione del commercio internazionale e da un possibile peggioramento delle condizioni creditizie legato all’aumento dell’incertezza e all’evoluzione negativa degli scenari politici ed economici internazionali.