“Non servono pochi miliardi di abbattimento del cuneo, ne servono almeno 13 o 14, non certo i 2 miliardi e qualcosa di cui leggiamo nella Nadef”. Sono le dure parole espresse dal presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, nel chiedere al governo interventi decisi con la Legge di Bilancio durante l’Assemblea degli imprenditori a Milano. Anche il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, sceglie la mano pesante e chiede 170 miliardi per le infrastrutture. Mentre il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, garantisce che non ci sarà alcuna patrimoniale.
Nel suo intervento Bonomi comincia dal principio. “Non si guida un Paese da un balcone o da una spiaggia. Non sarà la spesa pubblica decisa dalla politica a salvarci, ma uno Stato diverso. E uno Stato diverso non si decide dall’alto”, spiega Bonomi. Quanto alla Manovra, tuona: “Non rispondeteci con un elenco di 27 o 39 proposte diverse. Non parlateci di nuovo Umanesimo e di nuovo Rinascimento, questa volta stupiteci!”.
Chiede, poi, di fermare l’esperimento “negativo” di Quota 100 e “l’espianto delle politiche del lavoro, dal reddito di cittadinanza”. La proposta è far confluire “tutte le risorse disponibili, compresi i 9,4 miliardi annui del bonus 80 euro, verso l’abbattimento strutturale del cuneo fiscale a favore dei lavoratori”.
Sceglie toni simili Vincenzo Boccia: “Proponiamo, visto che la Germania è in recessione, un piano infrastrutturale transnazionale europeo da mille miliardi di euro di cui 100 in dotazione all’Italia”.
Replica il presidente del Consiglio: “Stiamo lavorando ad una riforma fiscale perché vogliamo un fisco più efficiente, più giusto”. Il governo “esclude l’introduzione di qualsiasi patrimoniale. L’obiettivo non è aumentare il carico fiscale ma diminuirlo”, precisa Conte.