Sull’ex-Ilva “è scattato l’allarme rosso. Per il governo il rilancio è una priorità e le richieste di ArcelorMittal sono inaccettabili”. In una conferenza stampa notturna, il premier Giuseppe Conte riassume lo scontro tra il governo e la multinazionale dell’acciaio.
Ma sull’immunità restano intatte le tensioni nella maggioranza e nel M5s. “Lo scudo penale è stato offerto ed è stato rifiutato. Il problema è industrial”, sottolinea il premier riferendo che dall’azienda è arrivata una richiesta di “5 mila esuberi” e chiamando “tutto il Paese e le forze di opposizione alla compattezza”.
Con il premier, in conferenza stampa anche il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, per ribadire un punto in particolare. "ArcelorMittal non è in grado di rispettare il suo piano industriale e non possono essere i lavoratori e Taranto a pagare – ha spiegato Patuanelli -. A prescindere da ogni altra condizione, la società oggi dice che non riesce a produrre più di 4 mln di tonnellate e che queste non sono sufficienti a remunerare l’investimento. Ma Mittal ha vinto la gara per Ilva promettendo 6 mln di tonnellate e 8 mln dal 2024”.