La crescita del Pil italiano dovrebbe riprendere, seppur “molto gradualmente”, allo 0,4% nel 2020 e allo 0,5% nel 2021 (a fronte dello 0,2% registrato nel 2019): è quanto emerge dalle Prospettive economiche dell’Ocse. Non si tratta di dati particolarmente positivi, ma è un segnale.
Da un lato continuerà a pesare la “debole domanda esterna” e le “persistenti incertezze” legate agli attriti commerciali globali, dall’altro “i consumi interni dovrebbero crescere in modo moderato, spinti dalla stabilizzazione della fiducia dei consumatori e dai tagli al cuneo fiscale per molti lavoratori dipendenti”.
Inoltre - sottolinea l’Organizzazione con sede a Parigi – “con la riduzione delle incertezze legate alla politica interna, le condizioni di finanziamento diverranno più agevoli e gli incentivi fiscali dovrebbero sostenere gli investimenti”.
E così, in Italia, si comincia “a vedere una luce. Ed è bene così”, ha detto la capo economista dell’Ocse, Laurence Boone.
“Quello che mi preoccupa è riuscire a far ripartire la crescita in Italia e quello che mi rassicura è che oggi penso ci siano le condizioni necessarie, c’è un vero dialogo con l’Europa”.