Consigli di amministrazione e collegi sindacali, supervisory board o amministratori unici: sono 75 le società, controllate o partecipate dallo Stato, che vedranno scadere nel 2020 i propri vertici. Che, dunque, debbono essere rinnovati.
La grande corsa agli incarichi è partita ufficialmente con la pubblicazione, sul sito del ministero dell’Economia, della lista delle società coinvolte.
Da Poste a Eni, da Enel a Mps, da Terna e Leonardo sono molte le società per le quali, in base ad una direttiva del 2017, il ministero dell’Economia ha avviato l’iter di selezione, avvalendosi di società specializzate per l’individuazione dei top manager.
Le disposizioni prevedono eccezioni alla procedura per le società quotate e anche il coinvolgimento delle ‘capogruppo’ nell’istruttoria delle nomine per le società controllate indirettamente: di quest’ultime ce ne sono 35 che fanno capo alle Ferrovie, 12 a Cdp, 2 a Invitalia e Rai, 3 a Gse.