Con un impatto “devastante”, l’emergenza causata dal Covid-19 “affonda la produzione industriale a marzo (-16,6%) e nel primo trimestre (-5,4%)”. Lo scenario è quello rilevato dal Centro studi di Confindustria. La flessione nel trimestre è la maggiore registrata da undici anni.
In Italia la caduta dell’attività stimata per marzo (-16,6%), se confermata dall’Istat, rappresenterebbe il più ampio calo mensile da quando sono disponibili le serie storiche sulla produzione industriale (1960) e porterebbe i livelli su quelli registrati nel 1978.
D’altronde, è stata decisa la chiusura del 57% delle attività industriali a partire dal 23 marzo (corrispondenti al 48% della produzione). Il restante 43% di imprese ha continuato a lavorare a un ritmo ridotto, con poche eccezioni (alimentari e farmaceutico).
E, secondo il Centro studi, “le prospettive sono in forte peggioramento”.