“Per l’Italia si prefigura per la prima metà dell’anno un calo dell’attività economica di intensità eccezionale, mai registrato nella storia della Repubblica. Nell’insieme dei primi due trimestri 2020 il Pil si ridurrebbe cumulativamente di circa quindici punti percentuali.” È la previsione dell’Upb.
“Nell’ipotesi di un regresso dell’epidemia – si legge nella nota congiunturale di aprile - l’attività tornerebbe ad espandersi nel trimestre estivo”.
Inoltre, “si stima, per la sola parte relativa alle richieste cig, che il numero complessivo di ore autorizzate possa essere ampiamente superiore, anche triplo, rispetto ai valori massimi storicamente osservati su base mensile dalla crisi finanziaria del 2009.”