“La malavita è arrivata a controllare cinquemila locali nel settore della ristorazione con l’agroalimentare che è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita”. È quanto emerge dal rapporto Agromafie di Coldiretti.
La criminalità organizzata, “approfittando della crisi economica, penetra in modo massiccio e capillare nell’economia legale ricattando con l’usura o acquisendo direttamente o indirettamente gli esercizi ristorativi in Italia e all’estero”.
In tal modo si distrugge “la concorrenza e il libero mercato legale”, “l’imprenditoria onesta” soffoca e si compromette “in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei beni alimentari, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy”.
Riguardo alla qualità dei prodotti, una recente testimonianza arriva dall’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Palermo attraverso cui ha scoperto come i clan imponevano farina di bassa qualità ai panifici di Palermo e della provincia.