Appena 33 mila euro l’anno. È la cifra investita da Autostrade per garantire la sicurezza strutturale del Ponte Morandi: tra il 2005 e il momento del crollo la spesa complessiva è stata di 440 mila euro. Lo denuncia l’Autorità Nazionale Anti-Corruzione in un rapporto sulla gestione delle infrastrutture stradali presentato dal presidente Francesco Merloni alla Commissione lavori pubblici del Senato.
In realtà i problemi del viadotto erano noti a tutti dopo “l’accertamento, già negli anni ‘90, di un evidente stato di ammaloramento della struttura. Infatti, a fronte di un forte stato di degrado, gli interventi di tipo strutturale sono stati effettuati solo fino al 1994, quindi, da parte del precedente concessionario, Iri”.
Per ottenere queste informazioni, l’Anac spiega di aver dovuto lottare e parla di un'abitudine a occultare i dati. La società si è difesa, contestando la lentezza della burocrazia pubblica nell’approvare i piani di restauro del viadotto e la veridicità dei dati forniti dall’Anac: “Sono valutazioni superficiali basate su dati errati”.
Nel frattempo è arrivata la conferma su chi gestirà il nuovo Ponte Morandi: “Sarà Autostrade. Ho scritto io la lettera al sindaco Bucci. La gestione va al concessionario, che oggi è Aspi, ma sulla vicenda c’è ancora l'ipotesi di revoca”, ha detto la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli.