A questo pacchetto si aggiungono 14,5 mld di investimenti fino al 2038 e 7 mld di spese di manutenzione ordinaria già previsti nella precedente proposta.
Ma il ‘pacchetto’ non è “sufficiente” per il M5s. “I Benetton devono uscire dalla gestione”, è l’idea dei pentastellati. Per Giuseppe Conte il problema n. 1 è diventato il ‘fuoco amico’. L’esecutivo dovrebbe dare il suo verdetto nel Consiglio dei ministri in agenda per martedì.
C’è poi la questione della governance di Autostrade per l’Italia. Il governo ha chiesto ai Benetton di fare un passo indietro sul controllo della società (oggi Atlantia ha l’88% di Autostrade). Sembra che la holding sia disposta a scendere sotto il 50% non più attraverso una cessione tout court della quota ma con un aumento di capitale pari a circa 3 mld per fare entrare nell’azionariato di Autostrade, Cdp, F2i, Poste Vita e alcune casse previdenziali.
Le risorse fresche permetterebbero inoltre alla società di fare quegli investimenti necessari ad ammodernare la rete. In questo modo, inoltre Atlantia non sarebbe costretta a vendere sotto prezzo Aspi.