Il presidente del Consiglio definisce “morbosa” l’attenzione dei media sul tema invitando, piuttosto, a studiare il Recovery Fund. “Valuteremo insieme la situazione, ma non mi chiedete ogni giorno del Mes”, ha aggiunto Conte.
Al ‘partito pro Mes’ interno alla maggioranza sono iscritti democratici e renziani, mentre si registrano dubbi all’interno di Leu. Fermamente contrario il M5s.
Il segretario del Pd non sembra intenzionato a fare passi indietro rispetto alla necessità di accedere a 37 miliardi con la sola condizionalità di essere utilizzati per la sanità. E Matteo Renzi lancia una frecciatina: “I 37 miliardi del Mes hanno una condizionalità inferiore ai prestiti del Recovery Fund”.
A questo punto ciò che potrebbe venirsi a determinare nelle Aule parlamentari sul Mes è una maggioranza alternativa, visto che anche Forza Italia è convinta dell’opportunità offerta dallo strumento europeo. “Quelli del Mes sono soldi che possono essere utilizzati direttamente o indirettamente per la sanità: ritengo anche per la scuola, perché significherebbe garantire la salute. Quei soldi sono disponibili dal primo giugno e mi stupisce che il governo non li abbia chiesti”, spiega Antonio Tajani.
A stigmatizzare l’ipotesi di una maggioranza diversa da quella che sostiene il governo è Stefano Fassina di Leu: “Con la martellante richiesta di accedere al Mes il Pd vuole ridefinire, con il concorso di Forza Italia, la maggioranza a sostegno del Governo Conte? Sarebbe un grave errore sul piano economico e politico”.