Negli ultimi sette giorni la app che permette di accedere al meccanismo di rimborso per le spese digitali è stata scaricata quasi quanto la app per il tracciamento nelle sue prime tre settimane.
A differenza di Immuni, nato ex novo, l’app IO era stata lanciata in aprile per effettuare alcuni pagamenti delle pubbliche amministrazioni e accedere a certificati pubblici, da luglio poi la app era necessaria per accedere al bonus vacanze quindi molti italiani avevano già provveduto a scaricarla in estate.
E se tra i cavalli di battaglia dei detrattori di Immuni c’erano i timori per l’accesso ai dati sensibili, malgrado la app non conservi né comunichi dati sulla geolocalizzazione e associ gli smartphone a dei codici anonimi, di fronte ai 150 euro di possibile rimborso per le spese gli ostacoli cadono velocemente. Malgrado, la app IO chieda l’accesso a dati altrettanto sensibili.