La Banca d’Italia rivede al ribasso la stima del Pil per il 2020 prevedendo una contrazione del 9,2% a fronte del -9% indicato nelle proiezioni macroeconomiche di dicembre.
Nel 2021 la ripresa italiana vedrà una crescita del Pil pari al 3,5%. Per i due anni successivi (2022 e 2023) la stima prima sale al 3,8% poi scende al 2,3%. Il che significa che per tornare ai livelli precedenti alla crisi pandemica (quando l’Italia era ultima per crescita nell’Ue) bisognerà attendere il 2023.
Si impenna intanto il debito. “Sulla base dei dati preliminari di dicembre si può stimare che nel 2020 il rapporto tra il debito e il Pil sia aumentato di oltre 20 punti percentuali – spiega la Banca d’Italia - collocandosi intorno al 156%”.