“Siamo d’accordo con l'impostazione del presidente Draghi di coinvolgere i privati nel piano vaccinale. I dipendenti delle aziende aderenti a Confindustria sono circa 5,5 milioni, se consideriamo una media di 2,3 componenti per nucleo familiare potremmo vaccinare più di 12 milioni di persone. Siamo disposti a mettere le fabbriche a disposizione delle comunità territoriali nell’ambito del piano nazionale delle vaccinazioni.” Ad annunciarlo è il presidente di Confindustria.
E, poi, “sono certo che il presidente Draghi ascolterà le imprese – spiega Carlo Bonomi -. Con Conte non c’è stato poco dialogo. Non c’è proprio stato. Nel discorso programmatico del neo premier ho ritrovato cose che Confindustria dice da tempo due esempi: che non possiamo scaricare sui giovani l’incremento del debito pubblico; che una riforma del fisco non si può fare a colpi di bonus bensì in maniera organica. La discontinuità è Draghi”.
Sul blocco dei licenziamenti, Bonomi dice: “Basta proroghe a ripetizione. La discussione non è licenziare sì o no. Il tema vero è come riformare le tutele per il lavoro sapendo che la pandemia ha accelerato la trasformazione dei processi produttivi. Il punto è aumentare l’occupabilità delle persone, cioè la loro capacità di essere richiesti dal mercato. Siamo favorevoli ad una proroga selettiva. Sbloccare i licenziamenti non vuol dire affatto che ci sarà la corsa a licenziare.”
La proposta di Confindustria punta a “introdurre un ammortizzatore universale, valido per tutti i lavoratori e per tutti i settori”.