Ecco i principali passaggi del ministro dell’Economia Daniele Franco in audizione sul Recovery Fund alle commissioni riunite Bilancio, finanze e politiche Ue di Camera e Senato.
Il Recovery fund per l'Italia prevede risorse a disposizione del nostro Paese per circa 196 miliardi a prezzi correnti, 69 sotto forma trasferimenti, 127 sotto forma prestiti. Tuttavia gli ultimi dati, e il regolamento europeo che prende a riferimento il Pil del 2019, portano a una stima dell'entità delle risorse per circa 191,5 miliardi, leggermente inferiore a quella indicata a gennaio.
Le risorse europee saranno disponibili alla fine dell’estate con i pre-finanziamenti al 13%.
Il Next Generation Ue è un passaggio storico nella costruzione del bilancio europeo comune.
La simulazione di impatto del piano di ripresa e resilienza italiano contenuta nella Nadef, che ipotizza un +3% (di Pil) acquisito stabilmente nel corso degli anni, non teneva conto dei possibili effetti delle riforme, che ove si realizzassero darebbero un impatto economico che potrebbe essere più elevato.
Compiti e responsabilità saranno suddivise su due livelli di governance: stiamo considerando la costituzione di una struttura centrale di coordinamento presso il Mef a presidio e supervisione dell’efficace attuazione del piano, che sarà affiancato da una unità di audit indipendente.
Gli obiettivi strategici: produzione di energia da fonti rinnovabili, abbattimento dell’inquinamento di aria e acqua, rete ferroviaria veloce, reti di distribuzione di energia per i veicoli ad alimentazione elettrica, produzione e distribuzione di idrogeno, digitalizzazione, banda larga e reti di telecomunicazione. Questi obiettivi saranno soggetti a vincoli concreti attraverso precisi criteri di ammissibilità in base alle tre linee guida dell’Ue (digitalizzazione, conversione ecologica, inclusione sociale).
La riforma fiscale, pur essendo una delle priorità di questo Governo visto il livello relativamente alto dell’imposizione fiscale e delle aliquote in Italia, non verrà affrontata nell’ambito del piano italiano di ripresa e resilienza.
Due riforme sono particolarmente importanti, da un lato quella della pubblica amministrazione e dall’altro la riforma della giustizia. Inoltre una terza area di riforma riguarda gli interventi di semplificazione normativa trasversale.
Dobbiamo impostare una politica di reimmissione di persone più giovani nella Pa. È un tema non facile che esige interventi che si sviluppano in più anni ma abbiamo nell’immediato un problema urgente di potenziare in tempi brevi le strutture amministrative per poter gestire i progetti del Recovery. Ancora non ci sono soluzioni del tutto operative, Brunetta ci sta lavorando e ha formulato varie ipotesi.