Whirlpool conferma che avvierà la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori dello stabilimento di Napoli, ma si dice disponibile a supportare il processo di reindustrializzazione, sostenendo l’eventuale acquirente. L’avvio della procedura dà 75 giorni di tempo per trovare un accordo tra le parti. Lo riporta l’Ansa.
Il caso Whirpool rappresenta uno dei paradossi dell’industria italiana. In molti settori del manifatturiero sta tornando a correre la domanda, segnale di una ripresa che guarda già al dopo-Covid, ma molte aziende non riusciranno ad agganciarla. È tra gli altri il caso degli elettrodomestici, il settore ora in prima fila con tassi di crescita a doppia cifra, ma anche con tre poli produttivi in grave difficoltà e migliaia di posti di lavoro a rischio: la Whirlpool di Napoli, la ItalComp (ex Embraco-Acc) tra Piemonte e Veneto, e la Elica nelle Marche.
Intanto il mercato tira. Uno dei prodotti più gettonati è il freezer che, con un salto di quasi il 50% in un solo mese a inizio pandemia, ha trainato tutti gli altri elettrodomestici nel secondo semestre 2020: nell’insieme un aumento in valore del 5,5% per un totale di 15,5 miliardi.
Barbara Tibaldi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil, lancia l’allarme: “L’Italia ha insegnato al mondo come si fanno gli elettrodomestici, ma ora un pezzo alla volta le multinazionali stanno portando via competenze e tecnologie”.