In Italia dal 2004 al 2020 è stato abbattuto solo il 32,9% degli immobili colpiti da ordinanza di demolizione con il Sud Italia, in cui il fenomeno è più grave e diffuso, dove le ruspe sono rimaste quasi ferme e il Nord dove invece hanno lavorato con maggior lena.
Lo afferma Legambiente nella seconda edizione del dossier ‘Abbatti l’Abuso’ sulle mancate demolizioni edilizie nei comuni italiani - sulla base delle risposte complete date da 1.819 comuni su 7.909 ad un questionario sottoposto dalla ong - precisando che la Puglia è fanalino di coda e insieme con Campania, Sicilia e Calabria raggiunge un triste primato: su 14.485 ordinanze di demolizione ne sono state eseguite appena 2.517, pari al 17,4%.
Bene Veneto e Friuli Venezia Giulia che, nella classifica per numero di ordinanze di demolizioni eseguite, superano entrambe il 60%, seguite da Valle d’Aosta (56,3%), Provincia autonoma di Bolzano (47%), e Lombardia (44,2%).
“Sono numeri nel complesso preoccupanti che dimostrano come in Italia l’abusivismo e il cemento illegale siano ancora una piaga da sanare. Procedere con gli abbattimenti - spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - è il migliore deterrente perché si scongiuri il sorgere di nuovi abusi.”