Questioni materiali, in particolari economiche e di welfare, ma anche culturali sono alla base del declino demografico in atto in Italia e, ad oggi, ignorato dai più. In Italia, nel 2023, ci sono state appena 379 mila nascite. Il problema è che invertire il trend in questo ambito è un’operazione che richiede tempo, molto tempo. E, a volte, neanche basta. Per spiegare un calo così forte i soli fatti materiali non sono sufficienti. È il cosiddetto movimento childfree, formato da donne e uomini che non vogliono riprodursi ed essere genitori; semplicemente, i bambini non fanno parte direttamente del loro progetto di vita.
Età media dai trenta ai quarantacinque anni, ultimi Millennials e primi Zoomers (Generazione Zeta). Come evidenzia una indagine dell’Istituto Toniolo su 7mila donne tra i 18 e i 34 anni senza figli, il 50 per cento probabilmente non sarà madre. Complice una rivoluzione antropologica e sociale, la mancata genitorialità non sembra più uno stigma: i giovani non sentono la procreazione come un imperativo biologico e sociale, vogliono pensare al proprio destino liberamente; se il progetto di un figlio si integra con le proprie scelte di vita, se non ostacola i progetti, allora scelgono la maternità e la paternità. Altrimenti chi si è visto, si è visto.
Nell’universo delle donne childless, ossia senza figli per le più diverse ragioni, il numero delle childfree, cioè “libere” dai figli, è in netto aumento. Amano una vita dove possono avere il pieno controllo del loro tempo e delle giornate, senza troppi intralci. Si tratta di persone perlopiù egoiste ed egoriferite? Forse, sì. Ma dipende dai punti di vista: alla luce del sovrappopolamento che affligge la Terra in certe aree, secondo alcuni è meglio azzerare la crescita delle popolazioni. Un’eventualità, quest’ultima, che fa inorridire soprattutto patrioti e tradizionalisti, che si sentono espropriati dei loro valori ma che non riescono a comprendere come l’unico modo per salvarli sia chiedere aiuto a tutti gli altri. A cominciare dagli odiati immigrati. Senza di loro, una società di soli anziani non potrà reggere. Come saranno finanziate, ad esempio, le pensioni e la sanità?