L'economia globale cresce e continuerà a farlo per altri due anni. Ma è attaccata al respiratore automatico delle banche centrali, che continuano ad adottare politiche monetarie molto accomodanti. È la sintesi dell'Economic Outlook dell'Ocse.
Commercio, investimenti e nuova occupazione: sono questi i fattori che stanno sostenendo la crescita mondiale, che dovrebbe attestarsi intorno al 4% nel biennio 2018-2019. Bassi tassi di interesse, anche se gradualmente in aumento, accompagnati da un allentamento della pressione fiscale in numerosi paesi, continueranno a sostenere l'espansione, che vedrà aumenti moderati sia nella crescita dei salari sia nell'inflazione.
La disoccupazione scenderà ai livelli più bassi dal 1980, ma l’Ocse riconosce che l’andamento di questo indicatore dipende dalla forza lavoro. Se gli scoraggiati aumentano, la disoccupazione diminuisce.
Sulla scena dell’economia mondiale incombono rischi significativi, che provengono dalle tensioni commerciali, dalle vulnerabilità dei mercati finanziari e dall'aumento del prezzo del petrolio.
Per questi motivi, “i paesi devono concentrarsi maggiormente sulle politiche strutturali per aumentare le competenze della forza lavoro e migliorare la produttività per ottenere una crescita forte, sostenibile e inclusiva", spiega Angel Gurría, segretario generale dell’organizzazione con sede a Parigi a cui aderiscono i 35 paesi più ricchi. Il punto è che il momento migliore sarebbe compiere questi passi nelle fasi di espansione del ciclo economico. Come quello attuale.