Molti spettatori hanno guardato con doppio interesse Otto e Mezzo, lunedì 9 settembre. Perché era la prima puntata dopo la pausa estiva e perché ospite era Carlo De Benedetti, un imprenditore italiano di fascia alta che si concede assai raramente alle telecamere. L'ultima volta, oltre un anno fa, sempre dalla Gruber.
E sono stati tanti gli spettatori che hanno fatto, se non un salto sulla sedia, una piccola smorfia di preoccupazione quando un imprenditore di questo calibro, ex editore di Repubblica e ora presidente onorario di Gedi, il gruppo editoriale che la controlla, d'improvviso ha sentenziato: “È in arrivo una grave recessione. E questo nuovo governo dovrà affrontarla”.
“E perché sta per arrivare una recessione?” chiede la Gruber. “È evidente” è la risposta sicura dell'ingegnere. “Nel mondo la più parte dei titoli di stato dà rendimenti negativi. Se lei compra un decennale tedesco deve pagare, - lei allo stato tedesco e non il contrario - 70 centesimi all'anno. Questa è deflazione. E da una situazione di deflazione così non si scappa: diventerà recessione”.
Sono molti gli economisti che chiamano questa lunga fase di micro-crescita continentale “stagnazione secolare” (e in Italia la crescita, quando c'è, è meno di “micro”). Ebbene, questo scenario, già preoccupante, potrebbe essere superato in peggio, da prospettive recessive. Lo dice un imprenditore e finanziere a capo di società – anche quotate a Piazza Affari - dal valore di centinaia di milioni di euro. E ieri non pochi telespettatori si sono chiesti ciò che la Gruber non poteva chiedere: “E ora, dove indirizzare i propri piccoli o consistenti risparmi per salvarsi?”