“Si può avere una crisi alimentare anche con molto cibo a disposizione. Questa è la situazione in cui ci troviamo”. Lo ha detto al Wall Street Journal Abdolreza Abbassian, economista senior presso la Fao.
La spiegazione di questa situazione paradossale è che la pandemia ha colpito il mondo in un momento di abbondanti raccolti e di ampie riserve di cibo.
Tuttavia, una serie di restrizioni protezionistiche, interruzioni dei trasporti e turbolente variazioni dei prezzi hanno creato fratture nella catena alimentare e nell’offerta globale di cibo, mettendo in pericolo le regioni più vulnerabili del pianeta e creando distorsioni sia dal lato della domanda, sia da quello dell’offerta di cibo.
Intanto il Wfp ha avvertito che oltre 35 Paesi potrebbero entrare in carestia entro la fine dell’anno, spingendo potenzialmente altre 130 milioni di persone sull’orlo della fame.