Secondo il presidente francese stiamo vivendo un momento epocale nel quale si concentrano crisi su vari livelli tra loro connessi: sanitario, securitario, economico, geopolitico, culturale, ecologico. Per decenni è stato propagandato uno stile di vita consumista e ora bisogna dire alle persone che questo non è sostenibile: ma così inevitabilmente entra in crisi la fiducia nella stessa democrazia.
Questa sfida epocale, per Macron, non può essere affrontata in un solo paese. L’umanità ha un destino comune che impone a tutti di cooperare. Parole che segnano un cambio di direzione non soltanto nella sua politica ma anche nell’impianto ideologico su cui regge il capitalismo occidentale da decenni.
La tipologia di capitalismo fissata dal Washington Consensus, cioè il cosiddetto neoliberalismo, è superata nella visione macroniana: dobbiamo immaginare un nuovo consenso attorno all’idea che gli effetti sociali e ambientali di questo modello di sviluppo non possono più essere tollerati. Secondo Macron, sono le classi medie e classi popolari che stanno pagando il prezzo della globalizzazione.
Il presidente francese ambisce a fare dell’Europa la prima potenza educativa, sanitaria, digitale e verde. Questo richiede inoltre lo sviluppo di una difesa europea. Dal suo punto di vista, c’è bisogno di più Europa: sovrana e indipendente, ma anche solidale ed ecologica.
Su un solo aspetto Macron sembra non voler prendere atto dell’irreversibilità delle trasformazioni storiche in atto, ed è nella sua difesa a oltranza dei principi repubblicani.