“Il G20 ha introdotto un insieme di misure economiche per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare il rallentamento. Abbiamo sostenuto l’assegnazione da parte del Fondo monetario internazionale di nuovi Diritti speciali di prelievo per un totale di 650 miliardi di dollari, che servirà ad aumentare le riserve ed aiutare la ripresa globale. Di queste risorse, 33 mld verranno destinati a Paesi africani e stiamo lavorando per incrementare ulteriormente tale quota.” Lo ha affermato il presidente del consiglio, Mario Draghi, in videocollegamento alla conferenza del G20 Compact with Africa (Cwa) per la promozione degli investimenti del settore privato e la creazione di nuovi posti di lavoro nel continente.
Il più stringente obiettivo attuale sarebbe l’equa distribuzione dei vaccini per permettere al continente di superare la pandemia. Le prime venti economie globali sembrano aver capito che sarà difficile sostenere anche per loro di essere fuori dalla pandemia fino a quando in vaste aree del mondo sussiste il rischio concreto di proliferazione di altre varianti del Covid-19.
“Nei Paesi ad alto reddito quasi il 60% della popolazione – ha riconosciuto Mario Draghi - ha ricevuto almeno una dose, mentre in quelli a basso reddito tale cifra è solo pari all’1,4%. La ripresa globale è caratterizzata dalle stesse disparità. Lo spazio fiscale necessario per mitigare lo shock pandemico non è stato uguale per tutti i governi. Le economie avanzate hanno speso il 28% del proprio Pil del 2020 per restituire impulso alla crescita. Nelle economie emergenti e in quelle a basso reddito è stato speso rispettivamente solo il 7 ed il 2%.” Numeri che chiariscono il quadro. E ‘ridicolizzano’ lo stanziamento dei 33 miliardi.