Da Trump a Biden, da Conte a Draghi, dall’effimera rivolta populista all’entusiasmo per il ‘governo dei migliori’, tutto sembra ogni volta cambiare affinché nulla in fondo cambi. Quel processo che i greci definivano con due termini: ‘panta rei’, il celebre aforisma attribuito a Eraclito (ma in realtà mai esplicitamente formulato in ciò che dei suoi scritti conosciamo), con cui la tradizione filosofica successiva ha voluto identificare il pensiero eracliteo riguardo al tema del divenire, in contrapposizione con la filosofia dell’essere propria di Parmenide.
Si modificano le parole chiave, le alleanze e le alchimie politiche, ma la sostanza della politica economica resta immutata. Mentre le contraddizioni della crisi pandemica, climatica e sociale si aggravano, la necessità di una ‘rivoluzione’ di sistema torna sorprendentemente attuale.
Partendo da questi assunti, l’economista Emiliano Brancaccio raccoglie, nel suo nuovo libro ‘Democrazia sotto assedio’, 50 brevi lezioni sull'ideologia che ispira le scelte politiche del nostro tempo: dai giochi pericolosi di una finanza fuori controllo all'assalto al mondo del lavoro; dalle controversie sulla moneta unica alle ragioni profonde del declino italiano; dall’ascesa del ‘liberismo xenofobo’ alle conseguenze economiche della pandemia.
Sullo sfondo, Brancaccio vede una tendenza oligarchica che Marx aveva previsto e che i dati, secondo l’economista, oggi dimostrano: nel mare del capitalismo contemporaneo i pesci grandi fagocitano i pesci piccoli, e così il potere si concentra nelle mani di un numero sempre più ristretto di padroni dell’universo.
Dietro la retorica dei ‘competenti’, la democrazia è sotto assedio: lo ammette – evidenzia Brancaccio - anche Daron Acemoglu, tra i più noti economisti mainstream al mondo, con cui l’autore dialoga in un fecondo dibattito che ispira la parte finale del libro.