L’Eurozona non è pronta per la prossima crisi: certamente è più resistente di dieci anni fa, ma non abbastanza. Così come il sistema bancario è più sicuro, ma non abbastanza. È l’opinione del direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, che auspica progressi sul fronte dell'Unione bancaria e del Mercato dei capitali.
Lagarde riconosce, tuttavia, il ruolo centrale giocato dall’euro per rafforzare l'integrazione europea, che si è tradotta in un aumento degli standard di vita nel Continente.
Ma “dopo una formidabile corsa fatta di una crescita relativamente forte negli ultimi anni, l'attività economica nell’Eurozona sta ancora una volta rallentando e i rischi aumentando'', ha spiegato un’allarmata Lagarde.
L’evidenza empirica è in tal senso eloquente. Un giovane su quattro è a rischio povertà. E proprio ora che si registra l'ascesa dei movimenti populisti in alcuni paesi, Lagarde sostiene sia giunto il momento di dare un’ulteriore spinta all’integrazione europea.