Gli investimenti guidano la crescita della zona euro, mentre l’inflazione rimane troppo bassa
L'inflazione, tuttavia, resta troppo bassa, 1,4 per cento, e lontana dall'obiettivo del 2 per cento fissato dalla BCE
10 Gennaio, 2018
Ultimo aggiornamento: 05/03/2018 16:19
EurozonaEconomiaAnalisi e datiinflazione
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La voce di quoted
E’ una vera e propria vendetta, quella consumata dall’inflazione. Per anni tacciata di essere troppo alta, in questi anni abbiamo imparato a conoscerla sotto un’altra veste: troppo bassa. E non vuole saperne di salire, nonostante i numerosi tentativi della Banca Centrale Europea. L'Istituto di Francoforte ha posto come obiettivo il 2 per cento, che resta lontano. Secondo le stime della Banca Mondiale, tuttavia, l'inflazione dovrebbe presto tornare a salire. In ogni caso, il tasso che misura l'andamento dei prezzi si è guadagnato una nuova dignità e chissà che non diventi l’indicatore macroeconomico più importante a livello globale, surclassando il Pil.
I 19 Paesi aderenti alla zona euro
L'economia della zona euro corre a ritmi sostenuti. Nel quarto trimestre 2017 e nel primo del 2018 il trend del Pil è previsto costante. Quindi, come nei quattro trimestri precedenti, +0,6 per cento. Un lieve rallentamento dovrebbe manifestarsi soltanto nel secondo trimestre del 2018 (+0,5).
Gli investimenti costituiscono il principale driver della crescita, a sua volta sostenuta anche dai consumi privati.
Sin qui le buone notizie. Nel quarto trimestre 2017 e nel secondo del 2018 l'inflazione nell'area dell'euro si attesta all'1,4 per cento, mentre nel primo trimestre l’aumento sarà più debole (+1,2). L’Istat, poi, mette in guardia sul fronte della finanza: “L’aumento di liquidità sui mercati potrebbe favorire comportamenti a rischio da parte degli operatori aumentando la volatilità e l’incertezza” si legge nel comunicato dell’Istituto.
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E’ una vera e propria vendetta, quella consumata dall’inflazione. Per anni tacciata di essere troppo alta, in questi anni abbiamo imparato a conoscerla sotto un’altra veste: troppo bassa. E non vuole saperne di salire, nonostante i numerosi tentativi della Banca Centrale Europea. L'Istituto di Francoforte ha posto come obiettivo il 2 per cento, che resta lontano. Secondo le stime della Banca Mondiale, tuttavia, l'inflazione dovrebbe presto tornare a salire. In ogni caso, il tasso che misura l'andamento dei prezzi si è guadagnato una nuova dignità e chissà che non diventi l’indicatore macroeconomico più importante a livello globale, surclassando il Pil.