I dati del primo trimestre per il Pil dell’Europa indicano l’inizio di una recessione senza precedenti. E ci sono alcune piccole sorprese.
L’Italia ha subito una perdita di Pil inferiore a quella sperimentata in Francia e in Spagna. Nel primo trimestre 2020 il Pil dell’Italia al netto dell’inflazione è sceso del 4,7%. Ma quello spagnolo (-5,2) e francese (-5,8) sono andati peggio. “Una possibile spiegazione è data dal fatto – spiega l’economista Francesco Daveri - che i dati di gennaio per l’economia italiana fossero decisamente migliori di quelli francesi e spagnoli e questo può avere pesato nel dato trimestrale”.
Colpisce, inoltre, che le economie di Italia, Francia e Spagna siano scese ben più della media dell’Eurozona. “Vuol dire che l’altro grande paese su cui per ora non abbiamo ancora la stima preliminare del Pil (la Germania) è andato molto meglio degli altri grandi paesi dell’Europa – aggiunge l’economista -. Se così fosse, vorrebbe dire che, nella prima fase della crisi dunque fino a fine marzo, in Germania a essere meno grave non è stata solo l’emergenza sanitaria ma anche quella economica.”
L’asimmetria nei risultati economici del primo trimestre rischia di complicare la trattativa europea per la predisposizione di un fondo per la ripresa: se lo shock è asimmetrico, si indeboliscono le ragioni di paesi come Francia, Italia e Spagna. “Addio simmetria, addio comunanza di interessi”, sintetizza Daveri.
A meno che i dati di aprile non siano più negativi anche per Berlino.