Il Covid19 e le misure prese dagli stati europei per frenarne la diffusione hanno affossato il pil dell’Eurozona nel secondo trimestre, con una diminuzione, rispetto ai tre mesi precedenti, del 12,1% (-11,7% nell’Ue). A certificarlo è Eurostat.
Si tratta della flessione più ampia dal 1995, quando ha inizio la serie storica. Considerato che nel primo trimestre è stata registrata una contrazione (-3,6% nell’Eurozona e -3,2% nell’Ue), l’Europa è ufficialmente in recessione.
Una frenata simile del Pil si fa sentire anche sul mercato del lavoro: il numero di occupati nell’Eurozona è sceso nel secondo trimestre del 2,8% (-2,6% nell’Ue) rispetto al primo trimestre.
L’export dell’Eurozona a giugno è diminuito del 10% rispetto allo stesso mese del 2019 attestandosi a quota 170 miliardi. In calo del 12,2% le importazioni, pari a 149,1 mld. Il che si traduce in un surplus commerciale con il resto del mondo in lieve aumento: 21,2 mld.