Lo sappiamo. Prima o poi la spina dovrà essere staccata. E, a quel punto, i pazienti in grado di respirare autonomamente si salveranno, gli altri no. No, non si sta parlando di soggetti positivi in terapia intensiva. Ma degli aiuti pubblici che finora hanno tenuto a galla molte imprese.
Per tutte loro il day after sarà quello in cui il sostegno verrà meno. Quel giorno non è lontano visto che importanti media, tra i quali il Financial Times, cominciano a parlare di un inevitabile aumento della tassazione. Infatti il debito pubblico è esploso un po’ ovunque e in qualche modo bisognerà rientrare, visto che l’opzione Sassoli (“tagliare il debito contratto a causa del Covid”) è secondo molti al momento impraticabile.
Ora arriva anche l’avviso della Bce. Attenzione a dire addio ai sostegni pubblici alle economie colpite dalla pandemia, perché in alcuni Paesi lo shock rischia di rivelarsi molto pesante. Un ritiro prematuro degli aiuti - scrive l’Eurotower – “potrebbe bloccare la ripresa, trasformando i problemi di liquidità delle aziende osservati agli inizi della pandemia in problemi di solvibilità”.
In particolare, evidenzia Francoforte, i Paesi i cui aiuti contro la pandemia hanno puntato maggiormente sulle moratorie, sugli aiuti diretti e sul rinvio delle scadenze fiscali “sono più esposti a un cliff effect nel 2021”, cioè allo shock che arriverebbe da un calo improvviso e amplificato delle misure di sostegno pubblico. E nell’Eurozona questo rischio riguarda in particolare Italia e Paesi Bassi.