Nel suo primo discorso alla Plenaria del Parlamento, il premier Li Qiang ha letto un “Work Report” che segnala un obiettivo di crescita del Pil per il 2024 pari a circa il 5 per cento, in pratica identico a quello dell’anno precedente, che stride tuttavia con gli indicatori degli ultimi mesi che segnalano una serie di difficoltà per la seconda economia al mondo.
Tra i target ambiziosi ci sono un’inflazione al 3 per cento, quando il Paese è alle prese con una spirale deflazionistica, 12 milioni di nuovi posti di lavoro urbani, e un tasso di disoccupazione “intorno al 5,5 per cento”.
Cresce, inoltre, del 7,2 per cento il budget militare nel 2024, allo stesso livello dello scorso anno a circa 1.600 miliardi di yuan (oltre 230 miliardi di dollari) in vista di una potenziale guerra a Taiwan.
La Cina ha espresso la sua piena determinazione a contrastare l’indipendenza della strategica isola e tutte le operazioni di disturbo correlate. Pechino, infatti, considera Taipei parte “inalienabile” del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario.