Il presidente cinese, Xi Jinping, ha presieduto il decimo incontro del Comitato centrale delle finanze e dell’economia lo scorso 17 agosto. Al centro il tema della promozione della prosperità comune, insieme allo sviluppo del settore finanziario e alla prevenzione dei relativi rischi. Tra le prossime mosse di Pechino quella di incoraggiare “i gruppi e le imprese ad alto reddito a restituire di più alla società”.
Da un lato, Jinping ha sostenuto che la prosperità comune è un requisito fondamentale del socialismo. Dall’altro lato, ha riconosciuto che la finanza è un perno dell’economia moderna. Così, dopo le politiche di riforma e l’apertura al capitalismo, il Partito comunista cinese punta a uno sviluppo più inclusivo e, allo stesso tempo, ad accelerare il miglioramento del sistema economico di mercato socialista, che veda la proprietà pubblica come pilastro ma anche l’esistenza concomitante di più tipi di sistemi di proprietà affinché sia possibile per alcuni arricchirsi e aiutare tutti gli altri a fare lo stesso.
Tra i principali obiettivi delle politiche di Jinoing, infatti, c’è la fine della povertà e la costruzione di una società moderatamente prospera. Lo scorso 25 febbraio, il presidente cinese aveva annunciato per la prima volta la vittoria totale della Cina contro la povertà assoluta. A tale data, erano 98,99 milioni le persone che erano state sollevate dalla povertà e, allo stesso modo, erano 832 le contee e 128.000 i villaggi che non versavano più in tale condizione e che erano stati individuati nel 2012.
L’attuale disparità di reddito nel Paese vede il 20% più ricco guadagnare più di 10 volte del 20% del più povero. Un rapporto che è stato lo stesso dal 2015. Pechino ha compiuto grandi sforzi per ridurre la povertà, soprattutto nelle aree rurali, e più recentemente ha preso di mira l’estremo superiore dello spettro, colpendo soprattutto l’industria tecnologica.
Il che ci riporta al socialismo di mercato, un sistema economico in cui imprese e mezzi di produzione sono posseduti e controllati dal governo, e le aziende vendono i loro prodotti ai consumatori in mercati competitivi.