La Cina inciampa nella crisi energetica

Rallenta la crescita economica al 4,9% nel terzo trimestre

Pechino inciampa nella crisi energetica

Il Pil della Cina ha segnato un marcato rallentamento nel terzo trimestre del 2021, salendo del 4,9% annuo, ai minimi degli ultimi 12 mesi, dopo il +7,9% del periodo compreso tra marzo e giugno e a fronte del +5,2% atteso dagli analisti.

In base ai dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, la crescita congiunturale è stata dello 0,2%, a fronte dell’1,5% dei tre mesi precedenti e dello 0,5% atteso.

Il trend sconta la crisi energetica, i colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento e i problemi del settore immobiliare con la crisi di Evergrande, gravata da un debito da oltre 300 miliardi di dollari.

La produzione industriale (messa in difficoltà dal razionamento dell’energia innescato dalla carenza di carbone) è al suo livello più debole dall’inizio del 2020: è aumentata solo del 3,1% a settembre rispetto a un anno prima.

La produzione di alluminio è diminuita per il quinto mese consecutivo e quella produzione giornaliera di acciaio grezzo ha raggiunto il livello più basso dal 2018.

In controtendenza viaggiano le vendite al dettaglio che sono salite del 4,4%, più velocemente delle previsioni e della crescita del 2,5% ad agosto, e il tasso di disoccupazione a livello nazionale, sceso dal 5,1% al 4,9%.

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