Gli investimenti esteri in India hanno raggiunto nei primi tre trimestri del 2018 il livello di 40,6 miliardi di dollari. Poco meno della Cina, che segna 41,6 miliardi. Tra gennaio e marzo, il Pil dell'India è cresciuto del 7,4% (su base annua), rispetto al 6,5% registrato dalla seconda economia al mondo.
I due paesi stanno attraversando differenti fasi di sviluppo e crescita. Pechino sta cercando di adottare una strategia di "crescita intelligente" che punta su tecnologia e innovazione. New Delhi è, invece, più indietro.
Detto ciò, il 2018 è considerato da alcuni l'anno della svolta per l'India. Gli investimenti esteri sono aumentati del 64%. Walmart ha messo 16 miliardi di dollari nella società di e-commerce indiana Flipkart e altri 300 milioni con la multinazionale statunitense Berkshire Hathaway in Paytm, un sistema di pagamento e-commerce indiano.
Anche la Cina – la cui economia sta subendo un rallentamento - è un importante investitore in India: 2 miliardi soltanto nel 2017. Fondi irrinunciabili per il governo guidato da Narendra Modi, che ha un bisogno disperato di migliorare le infrastrutture. Senza dimenticare che i dati percentuali sulla crescita celano un paese in realtà ancora molto povero.