L'Africa sta vivendo una crescita sostenuta e può contare su una giovane popolazione. La tecnologia e il settore dei servizi le consentiranno di bypassare lo sviluppo industriale. Il continente potrebbe dunque diventare presto la frontiera dell’economia mondiale, anche grazie ad un esercito di start-up. È realtà o la proiezione di ciò che il mondo occidentale vuole vedere dell’Africa?
Dopo la crisi delle materie prime del 2014, la crescita africana ha subito un rallentamento considerevole. Alcuni paesi sono colpiti da una precoce deindustrializzazione. I raccolti agricoli ristagnano. I vecchi settori di eccellenza (caffè, gomma, cotone, olio di palma, etc.) sono marginalizzati sui mercati internazionali.
Secondo il ricercatore François Giovalucchi, l’impostazione enfatica sul (presunto) boom del Pil africano è diventata il registro di legittimazione delle democrazie predatorie, come è stato lo sviluppo per i regimi autoritari della post-indipendenza.
In tal modo si costituisce un alibi per nuovi investimenti faraonici e per continuare a depredare le risorse naturali presenti in Africa. Una narrazione colma di buone notizie sul continente è rassicurante e riduce il senso di colpa degli occidentali verso le popolazioni africane. E verso le politiche di contenimento dell’immigrazione. Perché migrare da un continente pieno di opportunità?
Ecco allora come nella visione occidentale il commercio estero può aiutare a far rivivere il sogno di una grande bellezza africana.