La globalizzazione ha restituito alle grandi capitali europee i volti del loro antico impero. Londra è la casa in Europa per indiani e pakistani, proprio come Parigi lo è per gli africani di lingua francese e Madrid per gli ispano-americani.
Prendiamo il caso iberico. A Madrid si sentono sempre più accenti ispanici: in pochissimo tempo è diventata la Miami europea. La capitale spagnola rivaleggia con la città del sud della Florida, meta tradizionale dei milionari latinoamericani per espandere le loro aziende e offrire un porto sicuro al loro capitale.
Una connessione che va intensificandosi anno dopo anno. Madrid è sempre più ispanoamericana: quasi il 60% degli immigrati proviene dall’America ispanofona. Crescono, in particolare, le comunità di venezuelani, colombiani e centroamericani mentre diminuiscono quelle di rumeni, cinesi o marocchini.
La città è considerata alla moda e pertanto giungono crescenti investimenti dall’estero, ma contestualmente sale il rischio di gentrificazione, il termine con cui si definisce la riqualificazione e il rinnovamento di zone o quartieri cittadini, con il conseguente aumento del prezzo degli affitti e degli immobili, e la contestuale migrazione degli abitanti originari verso altre zone urbane.