Una brutta parola, un significato inquietante. La “giapponesizzazione” di Eurolandia potrebbe però essere lo scenario a cui va incontro l’Unione monetaria, che la pandemia ha reso più probabile, ma non ha determinato.
Il rischio è concreto. Il futuro della zona euro potrebbe essere straordinariamente simile a quello vissuto dal giappone negli ultimi 30 anni almeno, durante la crisi Heisei (il regno di Akihito, 1989-2019): bassa crescita e bassa inflazione se non deflazione.
E soprattutto molti debiti pubblici e privati, oltre a tante aziende zombie che faticano a sopravvivere. Tutti elementi che segnalano le difficoltà di uscire dalla gabbia della stagnazione.