“Da tempo l’Ue ha fatto del suo modello sociale un punto di orgoglio. Il sogno europeo è di garantire che nessuno venga lasciato indietro. Ma, già prima della pandemia, le nostre società e i nostri mercati del lavoro erano frammentati. Disuguaglianze generazionali, di genere e regionali. Questa non è l'Italia come dovrebbe essere, né l'Europa come dovrebbe essere", ha detto il premier Mario Draghi intervenendo al vertice europeo in Portogallo.
“Troppi Paesi dell’Ue hanno un mercato del lavoro a doppio binario, che avvantaggia i garantiti, in genere i lavoratori più anziani e maschi, a spese dei non garantiti, come le donne e i giovani – ha aggiunto Draghi -. Mentre i cosiddetti garantiti sono meglio retribuiti e godono di una maggiore sicurezza del lavoro, i non garantiti soffrono un vita lavorativa precaria. Questo sistema è profondamente ingiusto e costituisce un ostacolo alla nostra capacità di crescere e di innovare. Assicuriamoci che il programma Sure di sostegno all’occupazione rimanga al suo posto", diventando strutturale.”
“L’Italia, grazie al Piano di ripresa e resilienza, sta cercando di porre rimedio a questa triste situazione. Verranno investiti 6 miliardi di euro per riformare le politiche attive del mercato del lavoro. Nel Pnrr 4,6 mld sono destinati ad accrescere il numero di asili nido e di scuole materne. Oltre 14 mld sono previsti per le infrastrutture di trasporto al Sud, per aumentare la produttività e l’accesso al mercato per imprese e lavoratori.”