I cinque principali istituti economici tedeschi (Diw, Iwh, Ifo, Ifw e Rwi) hanno tagliato le stime di crescita della Germania per il 2019 e il 2020 in vista dell’indebolimento della domanda globale e del persistere delle tensioni commerciali. E hanno diagnosticato una recessione in atto nel settore manifatturiero che starebbe contagiando anche i servizi.
La previsione sul Pil per il 2020 è stata tagliata all’1,1% dall’1,8% stimato nello scorso aprile. Per quest’anno si attende una crescita del Pil dello 0,5% (contro lo 0,8% previsto in precedenza), il livello più basso dal 2013.
Il ministro delle Finanze Olaf Scholz ha comunque assicurato che il Paese sarebbe in grado di gestire una nuova crisi economica, ma esclude che si corra il rischio di rivivere una situazione simile a quella del 2008/2009.
“Siamo ben preparati perché abbiamo buone risorse finanziarie. Se ci sarà una crisi saremo in grado di prendere contromisure, ma al momento la prospettiva è solo di una crescita più debole”, ha detto Scholz.