Contrazione nel 2024 e debole ripresa nel 2025: i principali istituti economici tedeschi rivedono al ribasso le stime sulla Germania.
In linea con tutti gli indicatori usciti negli ultimi mesi, l’outlook congiunto pubblicato il 26 settembre vede una riduzione del Pil dello 0,1% quest’anno. (stime più pessimistiche rispetto a quelle pubblicate il 25 settembre dall’Ocse).
Se le nuove previsioni si riveleranno azzeccate, sarebbe il secondo anno consecutivo di flessione, dopo il -0,3% del 2023.
La Germania in contrazione quest’anno è una pessima notizia anche per i partner dell’Eurozona (Italia in testa), le cui possibilità di crescita sono strettamente correlate alla principale economia del blocco.
Anche la ripresa nel 2025 rischia di rivelarsi debole, con un Pil ora stimato in aumento solo dello 0,8%. Nel 2026, la crescita dovrebbe salire all’1,3%.
Al di là dei numeri, un fatto appare evidente. Oltre alla debolezza economica, c’è un cambiamento strutturale in Germania.
La decarbonizzazione, la digitalizzazione, il cambiamento demografico e una maggiore concorrenza da parte delle aziende cinesi hanno innescato profondi processi di aggiustamento, che stanno smorzando le prospettive di crescita di un’economia fondata sul settore manifatturiero e, in particolare, quello metalmeccanico.
“Nel migliore dei casi, la Germania può aspettarsi una stagnazione nel breve termine e poche speranze di una ripresa importante nel futuro”, ha scritto in una nota il capo economista di Commerzbank Research, Joerg Kraemer.