Il nuovo presidente dell'Argentina, Javier Milei, si trova a gestire una situazione economica e sociale molto compromessa. In Argentina il tasso di inflazione su base annua continua a crescere a ritmi sostenuti: nel mese di ottobre 2023 è arrivato al 142,7 per cento.
Il rialzo dei prezzi è principalmente dovuto alla monetizzazione del debito pubblico, ossia alla creazione di denaro da parte della banca centrale per finanziare il maggior indebitamento dello Stato.
Dopo il default del 2020, quando il debito delle amministrazioni centrali era pari al 103,8 per cento, il Paese non ha più potuto finanziarsi sui mercati internazionali, costringendo la banca centrale argentina a stampare pesos per coprire la spesa pubblica.
Dal 2020 il debito delle amministrazioni centrali si è ridotto, ma è comunque rimasto su valori elevati. Nel 2022 ha raggiunto l’85,2 per cento del Pil, di cui il 66,9 per cento in valuta straniera mentre il 33,1 per cento in valuta nazionale. Nel secondo trimestre del 2023 (ultimo dato disponibile), la percentuale è salita all’88,4 del Pil.