Lo scorso 6 luglio, in piena pandemia causata dal Covid -19, il Ministero degli Affari Esteri in Argentina ha annunciato l’imminente firma di un protocollo d’intesa con la Cina per l’installazione di maxi allevamenti intensivi di maiali nel Paese sudamericano.
Il progetto consiste nell’installazione di almeno 25 allevamenti intensivi di circa 12.000 scrofe ciascuno, con un impianto a integrazione verticale, dalla lavorazione del grano per l’alimentazione animale all’allevamento dei suini, al macello e al confezionamento.
Numeri che hanno allarmato molti in Argentina, dove la campagna “Non vogliamo diventare una fabbrica di maiali per la Cina, né una fabbrica di nuove pandemie” è stata sottoscritta da 500.000 cittadini e organizzazioni argentine.
Le proteste non hanno raggiunto l’obiettivo di bloccare il progetto ma quantomeno di sospenderlo. Il governo di Buenos Aires ha annunciato la proroga della firma dell’accordo a novembre 2020, con l’intento di includere nell’intesa nuovi riferimenti alla biosicurezza e alle risorse naturali.