Il rapporto tra economia sommersa e Pil è sceso in Corea per la prima volta al di sotto del 20% nel 2015, calando così di circa 10 punti percentuali dall'inizio degli anni '90. Resta, tuttavia, ancora di gran lunga superiore rispetto alle altre economie sviluppate. È quanto emerge da un rapporto del Fondo monetario internazionale, che ha però escluso dall’analisi le attività domestiche e quelle illegali.
Il rapporto medio tra le economie sommerse e il Pil dei 158 paesi osservati dall’Fmi era pari al 34,51% nel 1991 salvo poi scendere al 27,78% nel 2015, mentre in Corea è passato dal 29,13% al 19,83%. Altri paesi come Australia, Canada, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti e Svizzera si posizionano tutti al di sotto del 10%.
È pur vero che la dimensione di un'economia sommersa può variare sensibilmente in base ai metodi di calcolo. Ad esempio l'Istituto coreano di finanza pubblica ha stimato l'economia informale pari all'8% del Pil nel 2015. Ma non sappiamo in base a questa metodologia di valutazione a quanto ammonterebbe l’economia sommersa negli altri paesi.