Nel 2023 il numero dei bambini nati in Corea del Sud è sceso al livello più basso da quando sono cominciate le rilevazioni, hanno annunciato il 28 febbraio le autorità, nonostante i finanziamenti governativi per incentivare la natalità.
Sia il numero dei nuovi nati sia il tasso di natalità sono scesi a un minimo storico. I nuovi nati sono stati 230mila, con una riduzione del 7,7 per cento rispetto al 2022, mentre il tasso di natalità, cioè il numero di nuovi nati per mille abitanti, si è fermato a 4,5, contro il 4,9 del 2022.
Per mantenere la popolazione stazionaria (che nel caso della Corea del sud è pari a circa 51 milioni), le donne dovrebbero partorire in media 2,1 figli nel corso della vita. Ma nel 2023 il tasso di fecondità ha proseguito la sua discesa, arrivando a 0,72.
A questo ritmo la popolazione sudcoreana arriverebbe quasi a dimezzarsi entro il 2100, secondo l’Institute for health metrics and evaluation dell’università di Washington a Seattle, negli Stati Uniti.
Eppure, Seoul ha speso cifre rilevanti per incentivare la natalità attraverso sussidi diretti, servizi di assistenza all’infanzia e aiuti per trattamenti contro l’infertilità.
Ma, secondo alcuni osservatori, il basso tasso di natalità è dovuto principalmente agli alti costi delle case e dell’istruzione in una società altamente competitiva.