“La colpa di tutto questo è di un solo uomo, Vladimir Putin”. L’allenatore del Liverpool, Jurgen Klopp, parla della decisione del governo britannico di congelare i beni dell’oligarca russo Roman Abramovich, patron del Chelsea. Il club londinese campione d’Europa e del mondo, proprio a causa delle sanzioni dirette al proprio presidente, ha di fronte a sé un futuro che nessuno avrebbe immaginato prima che la Russia invadesse l’Ucraina.
“Mi dispiace per il mio collega Tuchel che conosco bene, per i giocatori e per i dipendenti della società, perché loro non c'entrano niente - ha proseguito Klopp -, ma da dove arrivassero i soldi del Chelsea lo sapevamo tutti. Non so che ruolo abbia avuto Abramovich, sappiamo di certo che è stato vicino a Putin". La decisione sulle sanzioni all’oligarca presa dal governo Johnson – secondo il tecnico tedesco – “è giusta al 100%”.
Poi Klopp allarga gli orizzonti, facendo riferimento anche al Newcastle, acquistato in ottobre dal fondo sovrano saudita legato alla famiglia reale per 300 milioni di sterline: “A qualcuno è interessato davvero qualcosa quando Abramovich ha comprato il Chelsea? E quando è stato comprato il Newcastle? Abbiamo accettato la provenienza di quei soldi. La differenza è che adesso non ci va più bene e quindi copriamo tutto con delle sanzioni. L’errore è anche nostro, della società in cui viviamo. Dobbiamo riflettere su questo.”