Molto concentrati e decisamente discussi. È questo, in estrema sintesi, il quadro degli investimenti diretti cinesi in Europa nel 2022.
Mentre il governo italiano sta valutando la possibilità di non rinnovare l’intesa con la Cina sulla Bri (Belt and Road Initiative) - l’Italia è l’unico tra gli Paesi occidentali ad aver aderito – i numeri raccontano un’altra storia.
L’88 per cento del capitale è infatti andato in appena quattro Stati: Ungheria, Germania, Francia e Regno Unito. Per l’esecutivo britannico un conto sono i fatti, un conto le dichiarazioni politiche: gli investimenti cinesi volano nel Paese, ma il premier Sunak si è detto aperto a seguire gli Usa nel limitare gli investimenti di Pechino. Tra il dire e il fare, tuttavia, c’è di mezzo il mare.